Vajza Pa Emër - La ragazza senza nome del lago di Zall Herr, 21 ottobre 2006.

È il 21 ottobre 2006, e Izet Gjika, dodici anni sta pascolando le capre nei dintorni del lago di Zall Herr nelle prime ore del mattino. Zall Herr è un posticino tranquillo; si tratta di una frazioncina nella periferia di Tirana a circa 15 km dal centro della capitale e 9 km da Kamza, nella zona settentrionale della sua prefettura, lungo la valle del fiume Tërkuze. Non è la prima volta per Izet, questa, anzi, è parte della sua routine; ogni sabato si occupa del bestiame - ma è pur sempre un ragazzino, e per farsi fare compagnia e per giocare un po', Izet è insieme ad un amico, il nome è abbreviato come H.B. Sono circa le nove del mattino quando Izet, distrattamente nota che il suo cane, intento a fare il bagno, sta annusando la riva, abbaiando insistentemente. I due ragazzini, incuriositi, si avvicinano alla riva, c'è qualcosa. All'inizio, pare essere una grande bambola, poi, una brutta sensazione. Ciò che vedono non pare provenire dalla parte dell'unità militare lì vicino, ma anzi, proprio dal campo stesso, ma di una cosa sono certi; non hanno mai visto niente di simile. Si tratta di un corpo senza testa, gambe o braccia, in parte ancora sott'acqua. Qualcosa di profondamente umano, dilaniante, colpisce i due giovani; nessuno dovrebbe finire così, lo sanno bene, impossessati dal dolore e dalla paura corrono al villaggio senza voltarsi indietro, informando subito l'anziano del villaggio, il padre di H.B., di ciò che appena scoperto. Non è una chiacchierata facile, ma è necessaria. Insieme all'anziano, l'intera comunità si reca al lago, mentre Izet e il suo amico, terrorizzati, non si avvicinano più alla scena del crimine - lontano dagli occhi, lontano dal cuore.

Le loro confessioni, poi, si rivelano essere veritiere - e rimangono lì, sull'acqua, sulla riva, davanti agli occhi increduli della comunità di Zall Herr. Il cane di Izet ha infatti trovato dei sacchetti di plastica bianca sparsi che galleggiano sulla superficie dell'acqua, i sacchetti sembravano contenere un torso umano senza testa né arti, e sarà proprio l'anziano del villaggio a confermarne la natura; quelli, sono resti umani smembrati.

L'anziano contatta la polizia. Nell'attesa, i pescatori locali perlustrano il lago alla ricerca del resto del corpo. La polizia arriva dopo ben otto ore, un ritardo forse fatale, che permette a molti abitanti del luogo, attirati da una curiosità morbosa, di recarsi sulla scena del crimine, compromettendo le prove. Con l'arrivo della polizia, il torso viene recuperato dal lago; si tratta del corpo di una ragazza giovane, di almeno una quindicina d'anni. I sommozzatori della polizia, del dipartimento RENEA, trascorrono due giorni a ispezionare il fondo del lago. Il 22 ottobre trovano la testa, le gambe e i piedi. In totale, il corpo pare essere stato smembrato in ben tredici pezzi, probabilmente con l'ausilio di uno strumento chirurgico, di una motosega, di una "pietra flessibile" o una smerigliatrice angolare. Le mani mancano, non verranno mai ritrovate.

Il celebre pittore Vladimir Stamo riesce a ricostruire un identikit della giovane vittima che poi verrà diffuso dalla polizia insieme ad alcune delle sue caratteristiche generali, nella speranza che qualcuno la riconosca. 


L'età presunta è tra i 15-20 anni, presumibilmente nata tra il 1986 e il 1991, alta sui 156-160 centimetri e pesa sui 50-55 kg. I capelli sono lunghi fino alle spalle, di colore rossastro, sono tinti, il suo colore naturale pare essere un castano o castano scuro. Il colore degli occhi non viene determinato con certezza, ma pare quasi essere verde, si parla comunque si un colore chiaro indefinito. La dentatura è interessante; i denti sono infatti irregolari e leggermente angolati in avanti, il dente numero 2 in alto a destra è mancante, il dente 1 in alto a sinistra, è rotto all'estremità inferiore destra, i denti numeri 4 e 5, in basso a destra, sono stati otturati. Si sospetta che la ragazza sia di origine europea e, come tratti distintivi, gli esperti determinano proprio la già menzionata assenza di un incisivo sul lato destro della parte superiore, labbra sottili, un mento allungato, un naso dai contorni regolari e un piccolo forellino per gli orecchini in ciascun orecchio. C'è una vecchia cicatrice sul lato destro del labbro, un labbro spaccato, suturato molto tempo prima della sua morte. A causa di alcune vecchie ferite sul suo corpo, gli esperti hanno stabilito che sia stata maltrattata gravemente per un periodo di tempo prolungato antecedente al suo decesso, una brutta vita, una terribile morte. Dati i tratti del viso, si sospetta che si tratti di una straniera, probabilmente una una ragazza trafficata proveniente da qualche paese dell'ex Unione Sovietica; la ragazza ha infatti gli occhi a mandorla, allungati, (alcune fonti li definiscono come disegnati e/o ravvicinati) e una carnagione definita dal sottotono giallastro. Il corpo, inoltre, non mostra grandi segni di decomposizione, è probabile sia morta dai tre ai sette giorni prima del ritrovamento.

La causa della morte viene determinata essere un trauma cranico da corpo contundente, arma sconosciuta. Lo smembramento, però, è avvenuto post-mortem, probabilmente per sbarazzarsi rapidamente del cadavere della ragazza e per impossibilitarne l'identificazione. La prima parte ad essere trovata è stata tagliata dalla parte inferiore del torace fino al collo, è la più lunga, circa 32 cm, ed è chiaro che appartenga a una donna, successivamente viene rinvenuta la parte del torso del corpo che inizia dal petto fino ai fianchi. Gli arti, rinvenuti dopo, hanno subito lo stesso destino, amputati lungo le articolazioni. A quanto pare, la ragazza è stata colpita alla fronte e alla guancia, ricevendo poi diversi tagli alle labbra, alla lingua e ai genitali.

Cominciano le ricerche. La ricostruzione facciale di Vladimir Stamo attira l'attenzione, viene fatta qualche segnalazione, ma non porta a nulla. La stazione di polizia numero 5 se ne occupa, si effettuano alcune verifiche su cinque ragazze dichiarate scomparse, ma nessuna di loro corrisponde alla descrizione della vittima; si trovano altre possibili scomparse che potrebbero combaciare col suo identikit, si arriva a tredici in totale, ma nessuna di queste sembra essere la sconosciuta del lago di Zall Herr. Una donna afferma che, in base alle caratteristiche fornite, la ragazza massacrata potrebbe essere sua sorella, Suada Taipi, che ha perso i contatti con la famiglia da ormai tre mesi. Suada Taipi si prostituiva da tempo nelle strade e nei motel della capitale, ed era diventata famosa poco tempo prima quando aveva denunciato il padre per stupro, ma gli abitanti del villaggio avevano reagito duramente in difesa dell'uomo e condannato l'azione della ragazza data la sua brutta reputazione...però poi no, non è Suada. Si viene a sapere che la ventunenne di Scutari è infatti al numero 313 del carcere di Tirana, e sta scontando una pena dal 12 ottobre 2006, dopo essere stata sorpresa in un bar a Durazzo a prostituirsi. Nei confronti di Suada Taipi, infatti, era stato emesso un mandato d'arresto già da febbraio 2006, quando era stata beccata in compagnia di un'altra donna sempre a svolgere il suo lavoro - si perde, quindi, una pista.

La notizia, poi, viene resa pubblica, e subito un uomo si fa avanti: ne è sicuro, lui, gli assassini, li ha visti. Alle 21:30 del 20 ottobre, l'uomo, un soldato in servizio di guardia della 1050ª , l'unità militare locale, stava effettuando un normale pattugliamento militare quando raggiunse il lago Zall Herr. Vide una Volkswagen Golf arrivare ad alta velocità vicino alla riva del lago. Due uomini scesero dal veicolo, portando borse, torce elettriche e utensili elettrici, gettarono poi diversi sacchi nel lago prima di darsi rapidamente alla fuga. Il soldato denunciò l'accaduto, ma non pensò nemmeno vagamente ad un omicidio, anzi, pensò ad un banale e maleducato abbandono di rifiuti.

Per la polizia albanese, è piuttosto chiaro la defunta conducesse una vita isolata, probabilmente aggravata dalla sua condizione di straniera, senza documenti né famiglia in Albania. Le autorità albanesi indagano sulla possibilità che si tratti di vittima di tratta di esseri umani, portata in Albania contro la sua volontà, ed emettono, inoltre, una ricompensa di 50.000 euro per qualsiasi informazione che possa identificarla. Dopo scarsi progressi, decidono di contattare le forze dell'ordine internazionali. Tre agenti dell'FBI vengono inviati a Tirana all'inizio di novembre 2006 per fornire assistenza, e grazie alla presenza di un esperto di profiling, giungono alla conclusione che l'assassino della sconosciuta del lago di Zall Herr sia un esperto, qualcuno con determinate conoscenze anatomiche, come un macellaio o un medico, e che lei, probabilmente, non sia neanche la sua prima vittima. Il 17 novembre, poi, il corpo viene trasportato negli Stati Uniti in uno dei laboratori più rinomati d'America per un esame più approfondito e un'autopsia, seguite dalla realizzazione di una seconda ricostruzione facciale da distribuire alle autorità albanesi.

L'indagine prosegue per diversi mesi; si pensa addirittura ad un cittadino montenegrino, originario di Plava, accusato di altri sei omicidi con modus operandi piuttosto simili - ma ancora una volta, nessun collegamento, nessun nome. Nonostante gli sforzi titanici, l'indagine viene presto interrotta e, successivamente, archiviata come caso irrisolto a causa della grande mancanza di indizi. Il fascicolo viene rapidamente messo da parte, "Nessun autore" se ci si chiede chi abbia messo fine alla sua giovane vita. Attualmente, la ragazza senza nome del lago di Zall Herr, è sepolta in una tomba anonima.

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[fonti; https://unidentified-awareness.fandom.com/wiki/The_Girl_Without_A_Name

https://abcnews.al/pas-pak-gjerat-tona-na-ndiqni-ne-abc-news-8/

https://www.forumishqiptar.com/threads/73966-Zbulohet-kufoma-e-masakruar-e-adoleshentes

https://tvklan.al/trupi-i-copetuar-ne-pjese-rasti-i-vajzes-se-vrare-ne-zall-herr-qe-angazhoi-ekspertet-e-fbi

https://dosja.al/newsmobile//73899/

https://www.gazetatema.net/kronika/vajza-pa-emer-qe-u-masakrua-ne-tirane-e-verteta-e-vrasesit-serial-qe-fbi-i462948 ]


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