la donna del lago di bugsin - althüttendorf jane doe, 2004.

Anche questa volta siamo in Germania, lo stato è quello di Brandeburgo. Ci troviamo al Lago di Bugsin, in tedesco Bugsinsee, ad Althüttendorf, vicino a Francoforte sull’Oder. Il lago è diviso da una linea ferroviaria ed èappartenente alla biosfera di Schorfheide, si trova vicino all'uscita autostradale Joachimstahl dell'autostrada federale A-11, tra Berlino e Stettino - è il 26 giugno 2004, un anziano pescatore amatoriale scorge in prossimità della riva un borsone da viaggio. È molto simile a quelli utilizzati dalle Bundeswehr (forze militari tedesche) ma non è originale, il colore è verde oliva, è massiccio, lo si può trasportare con due cinghie - l'uomo guarda più attentamente, dal borsone sporge una gamba umana.

Quel sabato pomeriggio Wolfhard Trenn, investigatore della squadra omicidi di Eberswalde, una filiale della questura di Francoforte sull'Oder, è di turno. Il centro di controllo lo informa del ritrovamento del cadavere, si reca subito al lago con un collega di scienze forensi verso le 15.00.

Quello che è stato appena ritrovato è il cadavere di una donna, non ha con sé nulla che riconduca alla sua identità - niente documenti, niente effetti personali. 

La donna è completamente vestita. Indossa un body a maniche lunghe a righe nere e grigie con rifiniture in pizzo a forma di onde attorno al collo e alle maniche con una larghezza di circa 3,5 cm, taglia L, marca "MARTINA 81516", dei jeans elasticizzati blu scuro del marchio Bulani con tasche posteriori in velluto a coste grigio e spacchi lunghi 12 cm sulle gambe rifiniti in velluto a coste. Porta un reggiseno rosa con ferretto marca Gina Benotti con pizzo e imbottitura, taglia 80b, e un perizoma nero con tre anelli di metallo. Sia Bulani che Martina non sono marchi registrati in Germania nel 2004, mentre con la biancheria intima gli investigatori hanno più fortuna. Il reggiseno e le mutandine sono state vendute nei negozi Ernsting nella Germania settentrionale e orientale per quattro mesi a partire dal 27 dicembre 2001 - il negozio in cui siano stati acquistati rimane però un mistero. La donna indossa un singolo calzino sinistro blu, inoltre alcune fonti menzionano anche la presenza di una cintura di taglia 31/27, l'unica marca presente è "Made in China".

Presto si viene a sapere che la borsa è stata rubata al suo originale proprietario, dunque non ci dà informazioni sull'identità del carnefice né su quella della nostra sconosciuta.

Sul suo aspetto fisico abbiamo qualche informazione. Alta nella media, tra i 160 e i 165 cm, caucasica, il suo cadavere pesa tra i 50 e i 60 kg, il suo numero di scarpe sembra essere il 34-35, i suoi capelli sono tinti di rosso, naturalmente castani, lunghi dai 30 ai 35 cm, ha una cicatrice completamente guarita di 8,5 cm sulla parte superiore del braccio destro e una cicatrice di 1 cm x 0,5 cm, sull'articolazione del ginocchio destro. Ha due buchi all'orecchio sinistro e uno all'orecchio destro, non ha cicatrici da vaccinazione contro il vaiolo e non è stata operata all'appendice. Per quanto riguarda i denti, vengono descritti come malposizionati: gli incisivi sono leggermente sovrapposti nella mascella superiore e inferiore, una caratteristica evidente ad un occhio più attento.

Sono proprio i denti che ci aiutano a sapere di più sulla nostra sconosciuta. Per determinare l'età della donna, un esperto utilizza lo studio della cosiddetta anulazione del cemento dentale. Vengono contati gli strati di cemento dentale che si sono depositati sulla radice del dente. "Sono simili agli anelli annuali degli alberi", spiega Wolfhard Trenn. È con questo metodo che l'age range inizialmente attribuito alla sconosciuta cambia drasticamente; se le fonti più vecchie le attribuiscono dai 17 ai 25 anni, ora veniamo a sapere la verità. La sconosciuta di Althüttendorf ha tra i 34 e i 45 anni.

I denti della donna erano stati restaurati, il che suggerisce visite regolari dal dentista. Le otturazioni in amalgama esistenti destano subito l'interesse degli investigatori. Si tratta di amalgama privo di gamma-2, che nel 2004 non viene più né utilizzato né venduto sul mercato tedesco o dell'Europa occidentale da diversi anni - nell'Europa dell'Est, però, è ancora in uso - non è però da escludere subito la teoria che le otturazioni siano state praticate ai tempi della DDR, quindi sicuramente prima del 1989.

Si stima che sia morta da 3 settimane a 6 mesi, il cadavere è decomposto, gonfiato dalla permanenza in acqua, il viso della donna è irriconoscibile, la causa del decesso pare non essere stata determinabile - è passato troppo tempo, l'acqua ha cancellato una parte del crimine. Gli esperti di scienze forensi riescono persino a ricostruire le creste papillari ammorbidite della vittima in modo da poter prendere un'impronta da ciascun dito. Provano a cercare delle corrispondenze nel sistema di identificazione delle impronte digitali, fanno lo stesso nel database dei DNA, tutto inutile - nessuna informazione riconducibile alla povera donna del lago di Bugsin.

Gli investigatori pubblicano le loro scoperte sui denti della donna nello Zahn Ärzteblatt (una specie di rivista dentale) di Berlino e Brandeburgo. Ancora una volta, nessun riscontro - questo però non fa desistere gli inquirenti. Nel dicembre 2009 gli investigatori dell'omicidio si rivolgono alla LKA in Sassonia-Anhalt, incontrano un esperto in ricostruzione facciale a Magdeburgo. Vengono prodotte delle ricostruzioni facciali per aiutare la sua identificazione, il volto ricostruito dovrebbe e assomigliare il più possibile a quello della donna, mentre l'acconciatura è stata scelta liberamente - la donna del lago di Bugsin ha finalmente una faccia.


Gli inquirenti non hanno intenzione di lasciare qualche pista intentata. Per due volte hanno deciso di far eseguire un'analisi isotopica presso l'istituto di medicina legale di Monaco, l'esame utilizza ossa, capelli, denti e unghie per determinare dove e come una persona è cresciuta e quale è stata la sua dieta negli ultimi anni.

"Nel marzo 2006, quando il metodo era ancora relativamente nuovo, gli esperti hanno scoperto che la donna doveva aver vissuto in una zona vicina all'ambiente rumeno, da bambina e da adolescente", dice Trenn dal rapporto. La sconosciuta del lago di Bugsin potrebbe quindi aver vissuto in Romania o in zone vicine al confine dell'ex Jugoslavia.

"Con questo risultato, abbiamo avviato una ricerca pubblica nei paesi dei Balcani e ci siamo rivolti alla Romania con una richiesta di assistenza legale", dice il criminologo. Non c'erano però abbastanza indizi che aiutassero la squadra omicidi di Brandeburgo. Sei anni dopo, quando l'analisi isotopica diventa più sofisticata, Trenn si rivolge nuovamente agli esperti di Monaco. Come previsto, il risultato è stato più accurato

“Possiamo dire che la donna è nata in Romania, Jugoslavia o Grecia. Tutto suggerisce anche che abbia trascorso gli ultimi tre anni della sua vita in Germania o in Italia, dice Trenn. Mentre naviga nel database delle persone scomparse dalle zona di guerra dell'Aia attraverso l'Interpol, ha in mente la guerra dei Balcani. Risultato: negativo - ancora una volta.

Le teorie su cui investigare sembrano scarseggiare a vista d'occhio, Trenn fornisce una versione più classica, più comune: la sconosciuta potrebbe essere una prostituta straniera che viveva illegalmente in Germania. Le indagini nel quartiere a luci rosse di Barnim hanno rivelato che ufficialmente non risultano scomparse prostitute dalla zona. Forse, dice Trenn, la donna era un'amante, la concubina di qualcuno.

Il fascicolo principale sul caso di omicidio comprende ora 13 volumi e ci sono varie cartelle chiave con piste secondarie e informazioni investigative, quattro volumi contengono i risultati delle analisi forensi - nel complesso ci sono migliaia di fogli sul caso.

C'è un nuovo approccio investigativo nel caso: peli di animali trovati nel borsone. Gli specialisti dell'Ufficio Federale della Polizia Criminale li hanno identificati come peli di cane. "Forse possiamo andare avanti", dice l'investigatore della omicidi, senza voler approfondire ulteriormente.

Wolfhard Trenn afferma che l'autore del reato non ha reso la vita facile agli investigatori. "L'acqua rende incredibilmente difficile identificare una persona morta" Ora gli investigatori di Eberswalde sperano soltanto in un testimone che riconosca la donna nelle foto dopo così tanti anni - da qualche parte, per forza, dev'esserci qualcuno che si chiede che fine abbia fatto sua sorella, la sua migliore amica, la sua fidanzata, o anche soltanto la sua vicina di casa, la donna con cui ha scambiato qualche parola quella volta al supermercato.

(fonti:

https://www.berliner-zeitung.de/mensch-metropole/seit-19-jahren-raetseln-brandenburger-ermittler-wer-ist-die-tote-aus-dem-seesack-li.317054

https://www.bz-berlin.de/archiv-artikel/tote-im-see-gefunden

https://www.facebook.com/Vaunde/posts/26062004-unb-tote-in-bugsinsee-althuttendorf-brandenburggesch%C3%A4tztes-todesdatum-3/745557482569959/

https://unidentified-awareness.fandom.com/wiki/Alth%C3%BCttendorf_Jane_Doe

https://web.archive.org/web/20040910173528/http://www.szczecin.kwp.gov.pl/poszukiwani/zag/index.php?id=168 )

Comments

Popular posts from this blog

Neustadt, 7 Agosto 1991 - Neustadt Jane Doe.

Vajza Pa Emër - La ragazza senza nome del lago di Zall Herr, 21 ottobre 2006.

la sconosciuta di altena - altena bergfeld jane doe, 1997.